Maltrattamenti in famiglia e aggressioni in presenza dei figli | Scopri cosa ha spinto il giudice a inasprire la pena!

Un tunisino di 46 anni arrestato a Comiso per maltrattamenti in famiglia. Violenza aggravata davanti ai tre figli minori. 🚔👨‍👩‍👧‍👦🔒

A cura di Redazione
05 ottobre 2024 11:56
Maltrattamenti in famiglia e aggressioni in presenza dei figli | Scopri cosa ha spinto il giudice a inasprire la pena!
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Comiso: Custodia cautelare in carcere per un tunisino accusato di maltrattamenti familiari

Nei giorni scorsi, il Commissariato di Polizia di Stato di Comiso ha eseguito un importante provvedimento giudiziario, applicando la custodia cautelare in carcere a carico di un uomo di origine tunisina di 46 anni, accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie. Questo intervento si inserisce in un contesto di crescente attenzione e risposta dura da parte delle autorità nei confronti della violenza domestica.

L’indagine è partita da un intervento effettuato a fine luglio, quando la Polizia era stata chiamata per una lite familiare. La moglie dell’indagato ha riferito di aver subito minacce e tentativi di aggressione, evidenziando un quadro preoccupante di violenza domestica. All’arrivo degli agenti, il marito si era già allontanato, ma le dichiarazioni della donna e le successive indagini hanno rivelato una situazione ben più grave.

Dalle indagini è emersa una lunga serie di maltrattamenti, aggravati dalla presenza di tre figli minori. Non solo insulti e minacce, ma anche tentativi di aggressione con oggetti, come nel caso di un ventilatore. Questo comportamento ha portato, in un primo momento, a misure di protezione per la vittima, tra cui un divieto di avvicinamento e l’uso del braccialetto elettronico durante il mese di agosto scorso.

Tuttavia, nonostante queste misure, l’indagato ha mostrato una persistente inosservanza delle disposizioni, motivo per cui l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto necessario un intervento più severo. Dunque, la misura degli arresti domiciliari è stata sostituita dalla custodia cautelare in carcere.

Dopo aver espletato le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria nell’ambito della procedura legale in corso. Questo caso rappresenta un esempio significativo dell’azione della Polizia di Stato nella lotta contro la violenza di genere e la tutela delle vittime, in un contesto sociale sempre più attento a questi temi.

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