Una facciata che racconta il barocco: il gioiello ragusano che nasconde segreti scolpiti nella pietra
A Ragusa, il palazzo La Rocca incanta con i suoi balconi barocchi e le sculture misteriose che celano un antico significato.


Nel cuore di Ragusa Ibla, patrimonio dell’UNESCO, si erge il magnifico palazzo La Rocca, uno degli esempi più raffinati del barocco siciliano. Tra balconi scolpiti, decorazioni esuberanti e scorci che sembrano opere teatrali, questo edificio custodisce un fascino che ha resistito ai secoli. Non si tratta di un semplice palazzo nobiliare: è un manifesto di potere e di bellezza che nasconde dettagli enigmatici e leggende incastonate nelle sue pietre.
Una facciata che racconta il barocco siciliano
Il palazzo La Rocca fu ricostruito dopo il devastante terremoto del 1693, quando gran parte della Sicilia sud-orientale venne rasa al suolo. La nuova architettura seguì i canoni del barocco ibleo: linee curve, balconi sporgenti e decorazioni esagerate, pensate per stupire e impressionare.
Il fiore all’occhiello del palazzo è la facciata che affaccia su via XI Febbraio: otto balconi sorretti da mensole scolpite che raffigurano figure grottesche, animali fantastici e volti umani dai tratti espressivi. Queste sculture, realizzate da maestri locali, rappresentano la cifra stilistica del barocco siciliano, in cui la pietra non è mai solo decorazione ma racconto, allegoria, teatro.
Simbolo di potere e meraviglia
Il palazzo fu dimora della nobile famiglia La Rocca, che volle manifestare il proprio prestigio attraverso un edificio capace di incantare chiunque lo osservasse. Ogni balcone è un mondo a sé: dalle figure di uomini che sembrano sorreggere con fatica la struttura, fino a mascheroni con espressioni buffe o inquietanti. Questi dettagli hanno alimentato leggende e interpretazioni popolari, come se ogni volto fosse un messaggio segreto rivolto ai passanti.
Oggi il palazzo La Rocca è considerato uno dei capolavori assoluti del barocco di Ragusa, tanto da essere inserito nell’itinerario ufficiale delle città tardo barocche del Val di Noto riconosciute dall’UNESCO.