Il segno nascosto che da secoli veglia su Ragusa e racconta una storia dimenticata

A Ragusa Ibla, la chiesa di Santa Maria dell’Itria custodisce secoli di storia, un campanile unico e un simbolo nascosto che pochi conoscono.

31 dicembre 2025 18:00
Il segno nascosto che da secoli veglia su Ragusa e racconta una storia dimenticata - Foto: Ludvig14/Wikipedia
Foto: Ludvig14/Wikipedia
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C’è un punto di Ragusa Ibla dove il tempo sembra essersi fermato. Una scalinata che sale lenta, una cupola che appare all’improvviso, un campanile che si staglia tra le case come se volesse guidare lo sguardo verso qualcosa di più grande. In questo angolo di città, elegante e silenzioso, si trova la chiesa di Santa Maria dell’Itria, un edificio che per molti ragusani è un pezzo d’infanzia, una presenza che c’è sempre stata. Eppure, la sua storia è fatta di passaggi cruciali, ricostruzioni e dettagli che meritano di essere raccontati con calma, come si farebbe seduti a un tavolino di pietra sotto il sole delle sere d’estate.

Un quartiere, una confraternita e un campanile che non somiglia a nessun altro

La chiesa nacque nel Seicento, quando i Cavalieri di Malta scelsero questo punto di Ragusa per fondare una confraternita legata alla loro tradizione. L’edificio originale subì profonde trasformazioni dopo il terremoto del 1693, lo stesso che ridisegnò l’intera Val di Noto. Quello che vediamo oggi non è solo una chiesa ricostruita: è il risultato di decenni di lavoro, di aggiunte, ritocchi e interventi che hanno dato vita a una struttura riconoscibile da lontano, grazie soprattutto al suo campanile maiolicato, diventato uno dei simboli più fotografati della città.

Entrando, l’atmosfera cambia subito tono. La luce entra da finestre che sembrano studiate apposta per far risaltare gli altari laterali, le tele dedicate alla Madonna dell’Itria e all’Addolorata, e la decorazione sobria che caratterizza molte chiese ragusane. Non c’è ostentazione, non c’è fretta: tutto appare composto, raccolto, quasi a voler rispettare un ritmo antico.

Un ponte tra il passato e il quartiere che cresce attorno

La chiesa di Santa Maria dell’Itria è parte integrante del tessuto urbano di Ibla. Da sempre accompagna la vita quotidiana del quartiere: cresime, matrimoni, processioni, feste patronali. È uno di quei luoghi che non hanno bisogno di presentazioni perché fanno parte della memoria collettiva.
Col tempo, è diventata anche una meta per chi passeggia tra i vicoli e vuole scoprire qualcosa che non sia solo la monumentalità del Duomo. Qui si respira un’altra Ragusa: più discreta, più domestica, ma non meno affascinante. E forse è proprio questo legame silenzioso con il quartiere a rendere la chiesa così preziosa.

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